Marco Pasi
FrancoAngeli, Milan 1999. |
Quanto al fatto
che Hitler abbia davvero conosciuto, e preso in considerazione, la rivelazione
del nuovo eone, Symonds, questa volta non a torto, definisce l’intera questione
«nonsense»[180]. La Küntzel era certamente una seguace
entusiasta tanto del Thelema che del nazismo. Già in una lettera a Crowley del
novembre 1935 (lo stesso anno, ricordiamolo, in cui Germer era stato
arrestato), essa non faceva mistero delle sue convinzioni naziste. La lettera è
particolarmente interessante perché mostra la posizione delicata della Küntzel.
Da una parte si sentiva tenuta a dare delle spiegazioni a Crowley sul suo credo
politico, dall’altra la Gestapo aveva cominciato a interessarsi a lei per le
sue convinzioni spirituali e per il suo legame con un famigerato occultista inglese.
Agli agenti che la interrogavano, i quali avevano «expressed their
astonishment» per il fatto che fosse al tempo stesso «such a staunch National
Socialist» e legata a Crowley, essa aveva cercato di spiegare perché la
filosofia del Thelema e il Terzo Reich potevano essere considerati come
perfettamente compatibili. Pur essendo «firmly
convinced of that Book’s [i.e., of the Book of the Law’s] immeasurable value»,
la Küntzel chiarì che, secondo lei, «it would be left to the coming generation
to understand it fully», perché questa «will be better prepared in their minds»[181]. Ma, secondo la
Küntzel, la rivoluzione mentale che porterà l’umanità alla comprensione della
nuova Legge, e che segnerà un grande passo in avanti sulla strada
dell’evoluzione, è stata messa in moto da Adolf Hitler, «the man chosen by
Providence, because he was the Only one who possessed the qualities for this
Great Work». D’altra parte, nella visione della
Küntzel, Crowley era stato chiamato a svolgere un ruolo di portata non
inferiore: «In the same way the Master Therion has been chosen by Providence to
proclaim a Law which has for its aim the spiritual awakening of mankind,
because he was the proper human instrument for Providence at the turn of the
Aeon»[182].
La lettera è
certamente un documento importante per comprendere in che modo la dottrina di
Crowley, in un determinato contesto storico, potesse venire interpretata.
Tuttavia, nonostante il fervore politico-religioso della Küntzel, non vi è
traccia di alcun tentativo per far conoscere il Libro della Legge direttamente a Hitler. Inoltre, in un’altra
lettera a Crowley, purtroppo senza data (ma probabilmente scritta appena prima
dello scoppio delle ostilità), la Küntzel smentisce di aver mai considerato
Hitler come un suo “figlio magico”[183]. Anche in questa lettera essa conferma la
sua doppia fedeltà al nazismo e al Thelema, che continua a ritenere come
perfettamente compatibili. Purtroppo il regime nazista non la pensò allo
stesso modo, e considerò l’O.T.O. alla stregua di tutti gli altri gruppi
occultisti, che furono, dopo varie ondate di attacchi e intimidazioni,
definitivamente messi fuori legge nel 1937. Quindi Crowley
cercò di promuovere il Thelema presso i dirigenti del partito nazista e
ritenne, a posteriori, di avere esercitato una certa influenza su Hitler.
Chiaramente la parabola del nazismo esercitò un certo fascino sull’occultista
inglese. Dobbiamo forse concludere che questo fascino si tradusse anche in una
chiara adesione politica? Le cose non sono così semplici, e anzi alla domanda,
se posta in questi termini, si dovrebbe rispondere di no, principalmente per
due ragioni. Innanzitutto, Crowley mise in opera tentativi analoghi per far
adottare il Thelema anche da altri regimi politici, il che mostra la mancanza
di spessore ideologico delle sue prese di posizione in questo campo. Abbiamo
già accennato al suo interesse per la Russia sovietica e per il comunismo, e vi
ritorneremo nel prossimo capitolo. Ma come ha osservato Sutin, l’aspetto
paradossale di questi tentativi è che non coinvolsero solamente regimi
totalitari o movimenti politici radicali[184]. Crowley, proprio nello stesso periodo,
cercò di promuovere il Thelema anche presso il governo di Sua Maestà
britannica, facendo leva questa volta sui «principles of Liberty on which the
greatness of our country has been founded»[185]. Crowley quindi, mosso dal suo spirito
missionario, era in grado di fare leva, a seconda dei casi, sugli aspetti del
Thelema che meglio si addicevano alla situazione. In secondo luogo, nonostante
le fantasie su un suo possibile ruolo di profeta “ufficiale” della Germania
nazista, già prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale Crowley riscoprì
la sua vena patriottica ed espresse riserve sempre crescenti su Hitler e sul
nazismo, sino ad arrivare a una condanna netta ed esplicita. Questo è
particolarmente evidente, per esempio, nella sua corrispondenza con Germer, il
quale, nonostante la sua esperienza in un campo di concentramento nazista,
cercò a più riprese di difendere le ragioni della Germania di fronte a quelle
degli alleati, mentre la tensione internazionale cresceva e ci si avvicinava
ormai a grandi passi alla guerra[186]. Crowley, come abbiamo visto nella sua
enigmatica risposta al questionario sulla guerra di Spagna, era eventualmente
disposto a concedere a Hitler una certà qualità “profetica”: Of course, I have always considered [Hitler] a
prophet in the Old Testament sense of the word, a more or less inspired madman
who brings about the things that prophecies, or desires, by exciting
mass-hysteria[187]. Seppure era
presente, la forza “profetica” di Hitler era quindi pericolosamente vicina,
secondo Crowley, alla follia. E infatti, alle osservazioni di Germer, Crowley
obiettava che esse eludevano un punto fondamentale, e cioè «that a furious
madman is upsetting the whole machine»[188]. Contrariamente a Germer, secondo il
quale Hitler aveva avuto almeno il merito di mandare a gambe all’aria il
trattato di Versailles, Crowley pensava che alla Germania non sarebbe venuto
nulla di buono da lui: «On the contrary, […] he has destroyed all the cash and
credit that remained, and has thoroughly alarmed France, England, and America»[189]. Crowley osservava quindi – e su questo
non si sbagliava – che ciò avrebbe condotto l’Europa a una corsa al riarmo la
cui naturale conseguenza sarebbe stata la guerra. Naturalmente il ruolo di
Hitler nell’imminente catastrofe viene interpretato da Crowley anche come
conseguenza diretta del passaggio epocale provocato dalla rivelazione del
Thelema: per lui, «the whole thing is a function of the New Aeon»[190]. Del resto, nelle lettere a Germer è già
presente anche il tema della cattiva interpretazione che Hitler avrebbe dato
del messaggio thelemico, cui probabilmente aveva alluso Germer in una sua
lettera precedente: H[itler] is making slaves to rule slaves. There
is no room for any star in his system. His cosmos is based on the false unity
of the “State” which is like Daath, not on the Tree at all. He denies
individual supremacy of Godhead, and he and his will crash[191]. Qui, i
riferimenti di Crowley alla filosofia del Thelema sono abbastanza trasparenti.
La prima frase rimanda al verso II, 58 del Libro
della Legge, in cui i thelemiti vengono identificati con dei re che
esercitano il loro potere su coloro che preferiscono rimanere schiavi[192]. Secondo Crowley, il nazismo livella
tutti al ruolo di schiavi, e anche coloro che hanno posizioni di comando sono
soggetti a questa condizione, probabilmente perché inseriti in una piramide che
ha al suo vertice un uomo solo. Inoltre, l’individualismo implicito del Thelema,
rappresentato dal verso «Every man and every woman is a star» del Libro
della Legge[193], sembra incompatibile, agli occhi di
Crowley, con il collettivismo statalista e totalitario del nazismo. Di questa sua
crescente insofferenza nei confronti del nazismo e di Hitler fece le spese
ovviamente il rapporto con la Küntzel. In una delle sue ultime lettere, del 10
maggio 1939, Crowley reagì probabilmente a qualche osservazione antisemita
della sua discepola tedesca dicendo di trovare «unintelligible» i suoi «ravings
against the Jews». Il seguito dovette scioccare parecchio la Küntzel, come era
certamente nelle intenzioni di Crowley: Almost the whole of life in Non sappiamo se
la Küntzel rispose mai a questa lettera. Symonds cita un’altra lettera di
Crowley, probabilmente l’ultima, in cui scriveva alla Küntzel che l’Inghilterra
«would “knock Hitler for a six”»[195]. L’avversione nei
confronti del nazismo che Crowley manifestò verso la fine degli anni trenta,
per quanto ambigua, sembra essere il sintomo di un crescente scetticismo nei
confronti dei sistemi politici esistenti. Le sue avances nei loro confronti
erano andate a vuoto, la guerra si avvicinava e portava con sé molte incertezze
sul futuro. In fondo, né i regimi totalitari né la democrazia sembravano essere
i sistemi politici adatti per la diffusione del Thelema. In una prefazione per
un’edizione del Liber Legis pubblicata nel 1938, Crowley scrisse che «il
feroce fascismo [e] il ciarliero comunismo, entrambi delle imposture,
saltellano follemente in giro per il mondo»[196]. Ma non era più tenero nei confronti
della «vacillante» democrazia, dato che li includeva tutti insieme tra le
«nascite abortive del Figlio, il Nuovo Eone di Horus»[197]. Quando poi arrivò
la guerra, la sua scelta di campo questa volta fu netta. La lezione della
Prima guerra mondiale gli era bastata. Abbiamo visto cosa scrisse alla Küntzel.
Ma non si fermò lì. Pubblicò anche versi dedicati a Churchill per propiziare la
vittoria degli alleati[198] e cominciò a tempestare i servizi inglesi
di intelligence di domande di impiego e di offerte di collaborazione[199]. Si mise inoltre a disposizione per
interrogare Rudolf Hess quando quest’ultimo fu catturato in Scozia nel 1941
dopo il suo famoso “volo”[200]. A posteriori,
Crowley osservò che la rovina di Hitler era dipesa dal fatto che non fosse un
vero iniziato: Se Hitler fosse stato un personaggio meno eccessivo, probabilmente non
ne sarebbe venuto nessun “danno”, o
perlomeno un “danno” di tipo molto
diverso. [...] Non si era sottoposto al regime correttivo del Curriculum dell’A.·. A.·. e, peggio ancora, era molto distante
dall’essere un iniziato completo, anche nel senso più vago della parola[201]. Per lui, e non
possiamo stupircene, era dunque sul piano astrale che Hitler aveva perso la sua
battaglia. [180]. Cfr. J. Symonds, The King of the Shadow Realm, cit., p.
411. L. Sutin è in sostanza d’accordo con lui, cfr. op. cit., pp. 375-377. [181]. Lett. di Martha Küntzel a [182]. Ibid. [183]. La lettera è stata trascritta da Yorke
nella sua copia [184]. Cfr. L. Sutin, op. cit., p. 380. Sutin osserva acutamente che questa attività di
promozione diretta a tutti i tipi di regimi e di forze politiche «casts
retrospective light on his World War One activities as well: [185]. Y.C., mss. II, 94 (18), p. 3. Il
testo dattiloscritto, senza titolo, riporta un’annotazione di pugno di Crowley
in cui si dice che fu scritto nell’ottobre 1936 e spedito a un funzionario del
governo britannico il 27 gennaio 1937. Il passo è citato anche da Sutin, cfr. ibid. Secondo Sutin il funzionario in
questione era Alfred Duff Cooper, allora segretario [186]. Cfr. per esempio le tre importanti
lettere di Germer a Crowley del 10 feb., 13 mar. e 16 mar. 1938 (nn. 405, 406 e
407 della copia dattiloscritta della corrispondenza Crowley-Germer, O.A.). [187]. Lett. di Crowley a Germer, 5 ott.
1938 (copia dattiloscritta, O.A.). [188]. Lett. di Crowley a Germer, 14 mar.
1938 (ibid.). [189]. Lett. di Crowley a Germer, 27 ott.
1938 (ibid.). [190]. Ibid. [191]. Lett. di Crowley a Germer, 15 ott.
1938 (ibid.). [192]. «Therefore the kings of the earth
shall be Kings for ever: the slaves shall serve». Crowley chiarisce
ulteriormente il suo punto di vista in un’altra lettera a Germer già citata
(cfr. supra, p. 000, n. 169), in cui
sostiene che, se Hitler ha veramente modellato il Terzo Reich sui principi del
Thelema, come vuole la Küntzel, «he has not understood the rights of the
individual, and so made a tyranny in a servile state, which is the opposite of
the free alliance of kings – which a true
democracy would be». [193]. The
Book of the Law, I, 3. Questo è uno dei tre principi fondamentali del
Thelema. Sulla questione, cfr. M. Pasi, “Aleister Crowley”, in: W.J. Hanegraaff
et al. (a cura di), Dictionary of Gnosis
and Western Esotericism, cit., p. 286. [194]. Lett. di Crowley a M. Küntzel, 10
mag. 1939 (Y.C., mss. I, EE2). [195]. Cfr. J. Symonds, The King of the Shadow Realm, cit., p. 512. Secondo Symonds, la
lettera fu scritta appena prima lo scoppio della guerra. [196]. [Aleister Crowley], The Book of the Law, OTO, [197]. Ibid. [198]. Facciamo riferimento a Thumbs up!, libretto che fu stampato
privatamente a Londra nel 1941. In esso era contenuta la poesia [199]. Il dossier EE2 della Y.C., mss. I,
contiene diversi documenti di questo tipo, tra cui una lettera, datata settembre
1939, probabilmente la prima, in cui [200]. Cfr. infra, il par. 5 [201]. Ibid.,
p. 304. Il fatto che
Traduzioni italianeAleister Crowley: Biografia.Spermo-Gnosis – Magia sessuale. Il feticcio, l’auto-induzione, lo stigma, il gioco di ruolo. La versione play-game di un O.T.O.-Fatamorgana. Ordo Templi Orientis — I primi anni e la sua evoluzione. Breve storia dell'Ordo Templi Orientis. In latino: De destillatione "suci mulieris" ad servandam valetudinem magi e GOTOS busto in Italia. Considerare l'O.T.O. inesistente. In english: Ordo Templi Orientis in Italy. Aleister Crowley: un mago a Cefalù. Marco Pasi: Aleister Crowley e la tentazione della politica. Marco Pasi: Lo yoga in Aleister Crowley. Das Milieu des Templer Reichs — Die Sklaven Sollen Dienen. Hanns Heinz Ewers — Lanz von Liebenfels — Karl Germer — Arnoldo Krumm–Heller — Martha Kuentzel — Friedrich Lekve — Hermann Joseph Metzger — Christian Bouchet — Paolo Fogagnolo — James Wasserman. Unbequeme Aspekte in der Geschichte des O.T.O. und Thelema.
Also: Proto–Fascist Elements in the O.T.O. |